“È un interrogativo, quello della questione del male, che tutti noi ci poniamo e attraversa la storia del pensiero. Il male di cui noi ci occupiamo merita la maiuscola è non ha a che vedere con la brutalità personale, con la corruzione morale, con la crudeltà degli individui. Ma ha a che vedere con la politica”.
Così il Giudice della Corte Penale Internazionale (in diretta streaming), Rosario Salvatore Aitala, ha aperto, venerdì 1 marzo, nella sede della Fondazione Federico II, il convegno organizzato dalla Camera Penale di Palermo e dall’Osservatorio Nazionale delle Camere Penali di Palermo dal titolo “I Crimini contro l’Umanità e la Corte Penale Internazionale”. Il giudice Aitala, finito nella lista delle persone ricercate da Mosca per avere emesso un mandato d’arresto nei confronti di Vladimir Putin, ha poi continuato la sua disamina sull’aspetto politico dei crimini internazionali spiegandone le ragioni: “sono sempre crimini politici perché hanno finalità politiche. Da quello di controllare i territori, a quello di controllare anime attraverso la detenzione arbitraria e con persecuzioni e stupri di massa. Dominare spazi, annichilire il dissenso e soggiogare le volontà. Quello che noi vediamo – ha poi concluso Aitala – è la ragione per la quale esiste la Corte Penale Internazionale. Il sangue che impregna il potere. Il potere, spesso, giustifica il sangue per la propria auto affermazione. La storia del male è storia politica. È una storia di scelte politiche”.
Il focus di approfondimento sui temi dei Diritti Umani è stato promosso e organizzato e ha registrato il sostegno e il plauso del Presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno.
“Sottolineo l’importanza del lavoro svolto dall’Osservatorio Nazionale delle Camere Penali e dalla Camera Penale di Palermo nell’organizzare, presso la sede della Fondazione Federico II, – ha dichiarato il Presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno – il focus di approfondimento sulla giustizia penale internazionale, che consente di portare all’attenzione dei presenti un’approfondita riflessione sul tema dei Diritti Umani, oggi più attuale che mai. Approfondire gli obiettivi ed i fondamenti che sono alla base del sistema che ruota attorno alla Corte Penale Internazionale è, altresì, particolarmente importante per sensibilizzare la nostra società circa i temi del diritto e della giustizia nel suo complesso. Il focus promosso è inoltre un’occasione importante per porre all’attenzione dell’opinione pubblica, e dei giovani in particolare, l’alto valore della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e della necessaria costante corrispondenza tra i diritti e i doveri, sia da parte degli Stati, sia da parte dei cittadini”.
“Questo Convegno segna un’ulteriore tappa di un articolato e ampio percorso – dice Patrizia Monterosso, Direttore Generale della Fondazione Federico II – volto all’approfondimento sul tema dei Diritti Umani. Un cammino, intrapreso con la mostra fotografica di Steve McCurry con la denuncia per i diritti alle donne afghane e quella sulle stragi naziste realizzata in sinergia con lo Stato Maggiore dalla Difesa e della Procura Generale Militare presso la Corte Militare di Appello e il Comando Militare Esercito Sicilia. L’appuntamento di oggi rappresenta un autorevole punto di riferimento culturale per un dibattito interistituzionale sui diritti umani”.
Due sono state le sfere di dibattito sulle quali si è sviluppato il convegno. La prima dal titolo “L’Evoluzione dei Crimini Internazionali e le Nuove Prospettive Geopolitiche” e la seconda su “La Tutela dei Diritti Umani in tempi di Conflitti”.
Un chiaro assunto è emerso nel corso dell’incontro. Il principio, secondo il quale, processare e punire sulla base del diritto e della giustizia internazionale, coincida con una svolta storica ben più generale. Vale a dire il riconoscimento dell’esistenza del diritto internazionale penale; poiché i princìpi di umanità sono vere e proprie norme di diritto internazionale.
C’è poi chi come il Presidente della Corte di Appello di Palermo, Matteo Frasca ha sottolineato l’aspetto del coinvolgimento delle Istituzioni per tracciare un percorso volto alla conoscenza sul tema sconfinato dei diritti umani.
“La sensibilità delle Istituzioni è sempre più crescente. Negli ultimi anni si è diffusa sempre di più e si è diffusa tra la società civile che ha poi funto da traino per le stesse Istituzioni. Purtroppo l’attenzione è stata sollecitata dagli eventi tragici che stanno interessando il mondo e che Papa Francesco ha definito la guerra mondiale a pezzettini”.
Infine, un plauso all’organizzazione del convegno e alla presenza illustre del giudice Aitala da parte del direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo.
“Sono tempi in cui la giustizia penale internazionale ha un ruolo strategico e rilevante – ha spiegato Armando Plaia – e convegni come quello di oggi sono funzionali ad un processo di grande sensibilizzazione nei riguardi dei cittadini. La presenza, seppur via streaming, del giudice Rosario Salvatore Aitala ha un’importanza fondamentale per il ruolo che lo stesso ricopre e perché aiuta a mantenere alta l’attenzione sul tema dei diritti umani”.