Il sottosegretario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con delega alla digitalizzazione Gianluca Vacca è stato a Palermo per visitare Palazzo Reale su invito della Fondazione Federico II. Ad accoglierlo il presidente della Fondazione Gianfranco Micicchè e il direttore generale Patrizia Monterosso. Quest’ultima ha mostrato il nuovo percorso turistico-museale inaugurato lo scorso settembre con l’apertura del portone monumentale e ha illustrato il modello organizzativo, espositivo e di fruizione che ha portato un aumento esponenziale di visitatori con numeri che in proiezione nel 2019 toccheranno quota un milione. Il sottosegretario ha ammirato la Cappella Palatina, gli appartamenti reali, i giardini reali e la mostra Castrum Superius, un focus sul Palazzo, che da sola ha già registrato 32 mila visite a venti giorni dall’inaugurazione. Nel corso dell’incontro è stato affrontato il tema dei sistemi tecnologici e di innovazione applicati ai beni culturali.

“Palermo e la Sicilia – ha detto il sottosegretario Vacca – hanno una ricchezza storica, artistica e culturale straordinaria, capolavori come il Palazzo Reale e la Cappella Palatina che attirano visitatori da tutto il mondo. Molto è stato indubbiamente fatto per la valorizzazione di Palazzo Reale, molto si può ancora fare, grazie all’innovazione digitale. Sebbene la Regione Siciliana sia autonoma nella gestione del patrimonio culturale, il Mibac è pronto a dialogare con tutte le istituzioni per valorizzare al meglio i nostri tesori”.
“I beni culturali in Sicilia – ha detto Gianfranco Miccichè, presidente della Fondazione Federico II – sono tutelati meglio che in altre parti del mondo. A Palazzo Reale, oltre alla tutela, abbiamo compiuto in un anno e mezzo passi da gigante sul fronte della gestione museale e della fruizione. Il prossimo passo è l’innovazione, per cui la visita del sottosegretario Vacca significa per noi un grande segnale di attenzione”.

“È la prima volta – ha detto il direttore generale della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso – che un sottosegretario viene a conoscere l’intero percorso monumentale. Durante la lunga visita gli ho anticipato quali saranno le prossime aree del palazzo aperte alla piena fruizione culturale e turistica. Certamente l’innovazione costituisce un tassello ulteriore alla visita che consentirebbe peraltro maggiori approfondimenti agli studiosi. Lo abbiamo iniziato a fare con la mostra Castrum Superius”.