Prende il nome da Ruggero II. Le stupende decorazioni musive si devono al figlio Guglielmo I. I mosaici, di matrice profana, rappresentano un unicum raffigurando elementi fitomorfi, zoomorfi ed antropomorfi (scene di caccia ed emblemi allegorici del potere normanno). Tutto lascia ipotizzare la presenza di tematiche care ai sovrani normanni e a una narrazione simbolica del Genoardo, giardino-paradiso di tradizione islamica.