Educare al bello attraverso la valorizzazione e la fruizione dei Beni Culturali invisibili.
Gianfranco Miccichè: “Le dimore storiche siciliane diventino agorà di cultura fruibili a tutti”.
Le Fiandre nel triennio 2018-2020 dedicano ai tre grandi Maestri fiamminghi, Pietro Paolo Rubens, Bruegel il Vecchio e Jan van Eyck, un fitto calendario di attività, mostre ed eventi a cavallo tra passato e presente. La Fondazione Federico II e l’Assemblea Regionale Siciliana concludono, unitamente all’Ente per il turismo delle Fiandre, il percorso espositivo della mostra “Sicilië, pittura fiamminga” con un evento dal titolo “Dalle Fiandre a Palermo. Arte in Dimora”.
Il percorso di fruizione delle opere fiamminghe si estende da Palazzo dei Normanni a Villa Chiaramonte Bordonaro, storica dimora settecentesca di viale del Fante che, grazie a questo evento, aprirà le porte ai visitatori. Si tratta della collezione privata di pittura fiamminga, tutelata dalla Sovrintendenza di Palermo, ritenuta la più importante del capoluogo siciliano, formata a fine Ottocento. La Collezione figura, già, fra i prestatori della mostra, con la Madonna con Bambino della cerchia di Van Dyck e l’Annunciazione di Gerard David.
“L’impegno della Fondazione Federico II – sottolinea Gianfranco Miccichè, Presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II – per valorizzare i beni culturali non si limita ai beni della Regione: le dimore storiche siciliane, spesso poste sotto tutela dalle Soprintendenze, meritano di diventare agorà dove la cultura sia fruibile per tutti. Questo è tra gli impegni assunti dalla Fondazione Federico II e portato, con eccellenti risultati, a termine. In questo caso realizziamo una duplice valorizzazione: quella relativa ai dipinti preziosi e l’altra delle dimore storiche, che nel nostro territorio testimoniano la ricchezza dell’arte e della cultura della Sicilia”.
Nel percorso di visita in Dimora gli ospiti avranno l’occasione di fruire di opere di notevole pregio come: i due Martiri di Santo Stefano e di San Lorenzo, di provenienza genovese, ma di autore probabilmente fiammingo, la Testa di Apostolo di Van Dyck giovane, una Veduta di Anversa di inizio Seicento e un Calvario di Henri met de Bles, detto il Civetta.
Opere che testimoniano gli antichi legami culturali tra la Sicilia e le Fiandre che furono determinanti per sviluppare forti relazioni con le città marinare fiamminghe, stimolando la migrazione di maestranze che dalle Fiandre e dall’Olanda si insediarono in Sicilia. Ne emerge una cultura multi sfaccettata e policentrica di cui la Sicilia è stata straordinaria ed originalissima incubatrice. “Dalle Fiandre a Palermo. Arte in Dimora” contribuisce, così, a marcare il peso di un omaggio alla storia, mediterranea e nordica, dell’Isola, offerto dalla Fondazione Federico II, dal Parlamento Siciliano.
“Il percorso espositivo della mostra era, naturale, che includesse il patrimonio pittorico, presente nelle dimore storiche siciliane. La Fondazione Federico II – dichiara Patrizia Monterosso, Direttore Generale – realizza, grazie a questa iniziativa, l’obiettivo di stimolare la fruizione di quei beni che sono sconosciuti ai più. Penso a tutte quelle opere d’arte, alle testimonianze storiche, culturali, sociali e di costume che, ancora oggi, non godono di adeguata visibilità perché nascoste, non opportunamente conosciute e, per questo motivo, poco valorizzate. Una riflessione estendibile, anche, a tutti quei siti culturali scarsamente visitati non fruibili dal pubblico, e non di aiuto a quel concetto di cultura e di arte condivise. Questo appuntamento che include la collaborazione con l’Ente per il turismo delle Fiandre, dopo l’Alto Patrocinio dell’Ambasciata Belga alla mostra, disegna un altro tassello in un mosaico che mette, al centro, la sinergia tra le Istituzioni. Un dialogo con le Istituzioni internazionali – conclude Monterosso – che, negli ultimi due mesi, è cresciuto molto passando dall’Alto Patrocinio dell’Ambasciata Belga alla mostra alla collaborazione con l’Ente per il turismo delle Fiandre. Il catalogo sull’esposizione è un prezioso contributo alla ricerca scientifica sulla pittura fiamminga. Il successo di pubblico, più di 145 mila visitatori dall’inaugurazione, ha, da un lato certamente riconosciuto l’alto valore delle opere e della collezione, ma ha anche evidenziato la necessità di rispondere a una domanda, sempre più crescente, nello studio della pittura fiamminga”.
Della collezione di quadri fiamminghi della famiglia Chiaramonte Bordonaro ne ha parlato la padrona di casa la Nobildonna Gaia Bordonaro che è anche consigliere regionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane. “Sono cresciuta in questa dimora siciliana respirando arte fiamminga. E non è un caso. Si tratta di due terre con un legame dalle radici forti. Il mio trisavolo non a caso volle una collezione di quadri dei primitivi italiani quattrocenteschi ma anche di capolavori fiamminghi giunti duecento anni dopo”.
La presenza, invece, del Direttore Ente del turismo delle Fiandre, Giovanna Sainaghi stimola, invece, la riflessione sulla necessità di sviluppare relazioni che travalicano ci confini dell’Isola. “Per un Ente come il nostro, votato a intercettare il viaggiatore che si lascia guidare da una forte motivazione culturale, scoprire quanti legami culturali le Fiandre hanno con l’Italia è un fatto sorprendente. Legami possibili solo se, oltre all’interesse commerciale, esiste un’affinità elettiva, una comune sensibilità di fronte al bello e all’opera d’arte. Ed è questo il caso della Sicilia e del pubblico siciliano”.
Infine, nel corso dell’evento si svilupperà un confronto sui contenuti del catalogo della mostra “Sicilië, pittura fiamminga”, frutto del lavoro meticoloso e di altissimo profilo di un comitato scientifico d’eccezione che annovera storici dell’arte come Vincenzo Abbate, Gaetano Bongiovanni, Evelina De Castro, Maddalena De Luca, Caterina Di Giacomo, Grazia Musolino, Daniela Scandariato e Valeria Sola.