Elmetto nero, tuta rossa e ali nere, la performer di origine croata Xena Zupanic, per la prima volta mette in scena a Palermo la guerrilla art, una vera e propria mostra vivente nell’ambito dell’iniziativa Palermo delle donne, la rassegna curata da Stefania Morici, con un fitto calendario di eventi da oggi al 9 giugno, inaugurata nel pomeriggio di sabato 4 maggio scorso a Palazzo Reale dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e dalla Fondazione Federico II, diretta da Patrizia Monterosso, Confocmmercio Palermo, Comune di Palermo e numerosi partner.
La guerrilla si è mossa dai giardini reali di Palazzo Reale, attraversando corso Vittorio Emanuele e fino a piazza della Vergogna tra lo stupore e la curiosità di passanti e turisti: con Zupanic, che con un megafono recita un monologo, 20 ragazze sandwich con indosso pannelli fotografici con immagini di donne nude, realizzate da Olimpia Soheve, alcune delle quali incappucciate dall’artista Max Papeski. Artista, performer e autrice teatrale ma anche artista a tutto tondo: Zupanic ha recitato con grandi registi tra cui Salvatores, Risi e Ferreri; musa di Helmut Newton che l’ha immortalata nei suoi famosi scatti.
“Nella società odierna il corpo ha perso la sua sacralità e ogni singolo individuo diventa una differenza senza identità. In un mondo dove regna un capitalismo tecno-nichilista e la convinzione che tutto è comprabile e vendibile, si è portati a considerare la donna come un oggetto debole, manipolabile – dice Xena Zupanic – La liberazione della donna diventa così una guerriglia quotidiana, indispensabile”.
Nelle fotografie di Olimpia Soheve non c’è solo il racconto personale e tanto meno l’analisi dell’artista, c’è intera la storia di una generazione di donne segnate e coraggiose, giunte stremate al traguardo del benessere ma che vogliono – e possono – ancora sorridere. “Spogliarsi fa paura – dice la fotografa – specialmente quando la materia stessa di cui si è fatti è oggetto di repressione e giudizio. Le donne di queste foto hanno deciso di mostrarsi esattamente come sono, e usano il loro corpo come arma di rivolta, come strumento di protesta. Rivendicano il loro diritto di esistere. Queste foto vogliono essere oneste, brutali e delicate allo stesso tempo”.
PALERMO DELLE DONNE chiama a confronto imprenditrici, artiste, mamme, donne che lavorano in casa e fuori, e non solo a Palermo o in Sicilia. PALERMO DELLE DONNE – format ideato e curato da Stefania Morici – parlerà delle protagoniste che hanno avuto un ruolo attivo e positivo nella società, cultura, arte, moda, architettura, design, ma anche in politica, economia, imprenditoria, sociale, volontariato, sport, in campo medico; un inesauribile elenco di attività che non sono solo delle donne, ma soprattutto, delle donne.
Il progetto nasce con il supporto di Ars, Fondazione Federico II, ConfCommercio Palermo, Comune di Palermo, Città Metropolitana, Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Polo Museale di Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Sant’Elia, Fondazione Sicilia, Rettorato, Università di Palermo_Facoltà di Architettura, Settimana delle Culture, Ordine degli Architetti, Ordine dei Medici, Confartigianato Turismo e Spettacolo, Confartigianato Donne Impresa, Fondazione Maimeri. Media Partner ELLE e DDN tv.
“Palermo delle Donne è un evento culturale e artistico tutto al femminile: un’occasione per ricordare che non ci può essere ripresa, rilancio dello sviluppo economico e sociale se non fondati anche sulla partecipazione femminile – interviene il presidente dell’ARS, Gianfranco Miccichè -. Ma non bisogna crederle deboli. Le donne eccellono in tutto: anche in politica e nelle istituzioni, spesso facendo scelte coraggiose, cambiano non solo la loro vita ma un intero territorio. Come quelle che ho preferito chiamare nei ruoli chiave della vita dell’Assemblea: preparate, capaci e tenaci, tutte espressioni forti della vita parlamentare e culturale di Palazzo dei Normanni. E non dimenticherò mai le donne della nave Diciotti, con negli occhi la sofferenza per le violenze subite e i diritti basilari negati. Sono le nostre madri, le nostri mogli, le nostre sorelle e vanno amate, non uccise come avviene con cadenza ormai quotidiana. Dobbiamo essere noi uomini i primi a rispettarle”. Il direttore generale della Fondazione Federico II ha fortemente voluto la manifestazione.
“Oggi le donne di Palermo vivono il presente da protagoniste, a volte vincenti a volte no – interviene Patrizia Monterosso – ma sempre battagliere, indipendenti, tenaci ma sensibili, nonostante il perdurare di pregiudizi atavici, perché le libertà, purtroppo, non sono acquisite per sempre. Per questo abbiamo fortemente sostenuto Palermo delle Donne, che non è solo un titolo ma una realtà e al contempo una sfida”.
Foto Damiano Giuliano