Chiesa di San Giovanni degli Eremiti
E’ una chiesa romanica e che esternamente ricorda edifici orientali . Tale richiamo all’Oriente viene ancor più enfatizzato dalle cupole di colore rosso acceso, restaurate nell’ottocento dell’architetto Giuseppe Patricolo forse simili all’originale.
581, San Gregorio Magno e la madre Santa Silvia sono annoverati tra i promotori e fondatori del luogo di culto. Il monastero appartiene all’Ordine benedettino prima sede Abbaziale della Congregazione Benedettina in Sicilia.
VII secolo, Agatone, futuro Papa, veste l’abito monastico in questo monastero.
842, Distruzione saracena e verosimile costruzione di Moschea.
1132, Riedificazione operata da re Ruggero con affido del monastero a Guglielmo da Vercelli fondatore dell’Ordine di Montevergine. In questa fase il primitivo monastero di Sant’Ermete è dedicato a San Giovanni Apostolo ed Evangelista. Adiacente al monastero sorgeva la chiesa di San Mercurio (in greco Ermes), per la vita eremitica dei monaci pertanto definiti romiti, per assonanza o storpiatura o contaminazione verbale col termine Ermete, il luogo di culto ricostruito diviene noto come monastero di San Giovanni degli Eremiti.
Con la ricostruzione di Ruggero assume il titolo di «Reale» e riceve le concessioni di numerosi privilegi.
1157 – 1163, L’Abate Giovanni Nusco discepolo di Guglielmo fonda numerosi monasteri dipendenze del monastero di San Giovanni degli Eremiti, egli conclude la parabola terrena presso uno di essi ovvero nelle pertinenze della Prioria di Santa Maria del Bosco Adriano di Burgio.
Nel corso dei secoli la chiesa ha subito alcune manomissioni che tuttavia non hanno in alcun modo intaccato l’edificio interno. Sovrapposizioni sono state eliminate intorno al 1880, dall’architetto Giuseppe Patricolo.
Dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell’umanità (Unesco) nell'”Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale”.