Ad annunciarlo il Direttore Generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso nel corso della prima giornata di Real Verde.
2 giugno 2018. “Da oggi i Giardini Reali di Palazzo dei Normanni potranno essere apprezzati e goduti dai visitatori amanti della natura. Uno degli obiettivi da perseguire è valorizzare i beni culturali e i ‘monumenti della natura’, primo fra tutti il gigantesco Ficus macrophylla che abbraccia un pino e vive in compagnia di piante rarissime”. Così il presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II Gianfranco Miccichè, intervenendo alla prima giornata di Real Verde ai Giardini Reali a Palazzo dei Normanni.
“Sono rimasti chiusi per anni, tranne che per qualche evento sporadico. Adesso – ha aggiunto Patrizia Monterosso, direttore della Fondazione Federico II – apriamo definitivamente i Giardini Reali, che fanno finalmente parte del percorso turistico che comprende già la Cappella Palatina, gli appartamenti reali e le mostre allestite presso le Sale Duca di Montalto”.
Con questo annuncio si è aperta ieri sera la prima edizione di Real Verde, la tre giorni dedicata ai “monumenti della natura”, che si sta svolgendo a Palermo con epicentro ai Giardini Reali di Palermo, organizzata da Ars, Fondazione Federico II, Legambiente con la collaborazione del Sistema Museale dell’Università di Palermo.
I Giardini Reali di Palazzo Reale sono un polmone verde nel cuore del quadrilatero Unesco di Palermo, pronti a mostrare le sue bellezze ai visitatori di tutto il mondo (più di mezzo milione all’anno in costante aumento visitano annualmente il Complesso monumentale).
Un giardino che sarà fruito come un museo. Piante e alberi come quadri grazie alla presenza di piante rare ed esclusive. Ogni “opera” ha la sua didascalia, proprio come in una mostra d’arte.
E se i mosaici bizantini e il Cristo Pantocratore sono tra le maggiori attrazioni della Cappella Palatina, il Ficus Macrophylla che abbraccia un Pino domestico è l’Anima di questo giardino, che dopo il recupero concluso nel 2016 adesso viene definitivamente “musealizzato”: un giardino “parlante”: come il turista interiorizza nozioni storiche su Palazzo Reale, allo stesso modo deve poter leggere il giardino e scoprire gli innumerevoli esemplari rari.
Tra gli ospiti il poeta e scrittore Tiziano Fratus, che ha coniato il concetto di Homo radix .
“Questo giardino – ha detto Fratus – ha un legame stretto con quelli di Palermo proprio per la presenza delle essenze che è possibile vedere in altri giardini. Come se ci fosse un grande bosco frazionato e distribuito che è una piccola magia e l’elemento sensazionale è sia la presenza dell’architettura ibrida del Palazzo ma l’aspetto più interessante, quanto meno a livello di alberi e di vegetazione, è questo incontro, questo sposalizio tra il grande Pino e il grande Ficus che è si stanno abbracciando, ormai da qualche decennio, e questo è un unicum. Sono pochi i casi del genere in giro per l’Italia. Un incontro molto felice, curioso che contraddice un po’ di convinzioni che si hanno quando di parla di natura e di alberi”.
Grande interesse e curiosità per la visita guidata alla scoperta dei Giardini e delle sue piante rare illustrate con passione dal curatore dell’Orto Botanico Manlio Speciale che nel 2016 si è occupato del restyling dei Giardini Reali.
La visita si ripete anche oggi, 2 giugno, e domani 3 giugno alle 17 (partecipazione gratuita).
Speciale ha spiegato ai partecipanti che i nuovi Giardini Reali rappresentano il primo giardino dallo stile “tardo romantico”.
Il giardino, che sorge sopra il bastione san Pietro, nonostante il suo enorme potenziale negli ultimi 50 anni aveva smarrito l’identità che ora ha ritrovato.
Il recente recupero lo ha reso il primo giardino tardo romantico o post-gardenesque. Un luogo di approdo stilistico dei giardini storici con piante inserite con la voglia di abbellire e impreziosire, un po’ come facevano i Whitaker.
Il giardino è pertanto unico nel suo genere. Uno stile che unisce materiali diversi, linee estetiche antecedenti a questo stesso stile, in una sorta di espressionismo. Troviamo infatti scorci romantici come la collinetta delle felci e delle succulente, il giardino mediterraneo che richiama al ‘600 e al ‘700. E infine la porzione in stile gardenesque con le aiuole di forma irregolare tipiche del post illuminismo, ricoperte di prato, da cui emergono le piante come fossero statue. Questa commistione di stili in totale armonia creano il tardo romantico, che viene caratterizzata dalla presenza di esemplari molto rari, esclusivi di questo giardino. Tra queste citiamo Dioon mejiae, Encephalartos whitelockii, Encephalattos arenarius, Ceratozamia kuesteriana. Ma anche Sabal uresana e insolite varietà di plumeria. Il nuovo progetto di Giardino Reale sarebbe piaciuto certamente a Federico II, soprannominato l’Imperatore naturalista grazie al suo amore per la natura.
Nei tre giorni di Real Verde, oltre ai giardini, la Cappella Palatina e la mostra Sicilië, Pittura fiamminga, resteranno aperti dalle 8.15 fino alle 21 (ultimo ingresso ore 20).
Oggi spazio al trekking naturalistico urbano col Prof. Rosario Schicchi, direttore dell’Orto botanico di Palermo che illustra gli alberi monumentali, dalla Fossa della Garofala ai Giardini Reali di Palazzo dei Normanni, passando per il Platano di via Merlo, il Ficus di Villa Garibaldi, i Platani di Goethe di Villa Giulia per terminare all’Orto Botanico.