Ponte dell'Ammiraglio
Venne completato intorno al 1131 per volere di Giorgio d’Antiochia, ammiraglio del re Ruggero II di Sicilia, un anno dopo la nascita del Regno di Sicilia, per collegare la città (divenuta capitale) ai giardini posti al di là del fiume Oreto.
Ancora oggi nella piazza, denominata Scaffa, rappresenta un monumento simbolo del collegamento tra il centro della città e la zona periferica Brancaccio.
L’uso degli archi molto acuti caratteristici permetteva al ponte di sopportare carichi elevatissimi; interessante anche l’apertura d’archi minori tra le spalle di quelli grandi per alleggerire la struttura e la pressione del fiume sottostante. Il ponte infatti resistette senza problemi persino alla terribile Alluvione di Palermo del febbraio 1931
Il 27 maggio dell’anno 1860, nel corso della Spedizione dei mille, Garibaldi proprio su questo ponte e nella vicina via di porta Termini si scontrò con le truppe dei Borbone, lì posizionate perché rappresentava un punto d’ingresso alla città per chi veniva da sud, in quel caso anche Garibaldi proveniva dal Monte Grifone e precisamente dalla frazione di Gibilrossa. Ciò provocò l’insurrezione di Palermo.
Adesso sotto gli archi del ponte normanno non scorre più il fiume, dopo che il suo corso venne deviato nel 1938 a causa dei suoi continui straripamenti. Questo ha anche consentito l’allargamento del Corso dei Mille. Sotto il ponte dell’Ammiraglio oggi si trova un giardino, con attorno viali alberati, agave e altre varietà di piante grasse.
Il ponte ha ottenuto un incremento di presenze turistiche con l’inaugurazione del Tram di Palermo: infatti il ponte con la piazza omonima sono divenuti una delle principali fermate del percorso “Linea 1″.
Dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell’umanità (Unesco) nell’ambito dell'”Itinerario Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”.